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    Di nuovo

    Di nuovo

    E tornano quei pensieri spariti da tempo, messi a tacere da tempo, quei pensieri che ormai esistevano solo nei sogni. Pensieri su tocchi, sguardi, contatti che rivedendo foto e ripensando mi sembrano così lontani, eppure dopo tanto mi sono ritrova di nuovo a pensarci, a fantasticare sulle labbra morbide e calde sulle mie, a fantasticare su altro e molto di più, ma partendo dalle piccole cose. Gli scambi di sguardi di chi sa esattamente cosa vuole l'altro ma attende, e l'attesa viene ingannata con carezze, piccoli baci sparsi sulle tempie, sulle guance, sul mento, attorno alle labbra, sul naso... è una provocazione continua a testare chi resisterà di più e man mano la distanza è sempre meno e il desiderio sempre di più. Ed ecco che finalmente dopo l'ennesimo passaggio e sfiorarsi di labbra, ecco che vieni avanti, quell'ultimo centimetro che mancava e da lì non c'è più alcun freno. Le labbra si spingono le une verso le altre, alzo le braccia e le metto attorno al tuo collo infilando le mani tra i capelli e spingendo un po' la testa verso di me, sento un piccolo sospiro contro le mie labbra. Tu nel frattempo scorri, sai come farmi perdere ed hai tutta l'intenzione di farlo, le mani bollenti passano sulla schiena, fanno pressione e parlano di storie che sono accadute, che accadranno e che stanno per succedere. Le bocche sono voraci, si cercano, si prendono a vicenda tra lingue intrecciate a rincorrersi, morsi e baci morbidi.


    Siamo seduti e le gambe si toccano, una mano stringe il sedere, passa sulle cosce e in unico movimento mi ritrovo al di sopra delle tue, in braccio, e i capelli cadono attorno in una tenda, coprendoci dal mondo esterno.
    I movimenti sono involontari, ma tutto è fatto per avvicinarci ancora di più, strusciare per far toccare. Scendo da sopra e ti tiro in piedi per prendere la maglia, tirarla oltre la testa e scoprire quel petto caldo e marmoreo, le braccia si vedono in maniera evidente, come ogni altro muscolo già teso per quello che avverrà. Fai lo stesso e vedo lo sguardo scorrere su di me, dal basso verso l'alto, lo vedo fermarsi tra i seni e con lo sguardo arrivano le mani, passano ovunque non lasciano un centimetro, come a dimostrare che ogni punto è degno di attenzione, ogni punto deve bruciare dall'interno al solo tocco.
    Ci riavviciniamo, colmiamo lo spazio che sia era creato, ora che lo strato di vestiti è sparito la pelle brucia come non mai, non si capisce più di chi sia, si scontrano in un insieme di braccia, corpi e labbra che non si lasciano mai.
    Le sento quelle mani possenti e grandi, che si attaccano ai miei fianchi, stringono e passano finché mettendosi ai lati mi sollevano e subito le avvolgo intorno alla tua vita, agganciando i piedi dietro la schiena. Fai due passi in avanti e mi ritrovo con la schiena sulla parete, è più fredda dei nostri corpi caldi, ma non ci faccio caso, sento invece il tuo corpo contro il mio che copre, che manda ondate di calore, faccio caso alle gambe aperte tra le quali ti trovi tu, annullando ogni spazio ma volendone ancora di meno.
    Ci fermiamo un attimo a fissarci, poi con le labbra calde e umide dalla bocca in una fila di baci scendi lungo la guancia, lungo il collo dove resti, baci, mordi, succhi, so che stai lasciando uno dei tuoi segni, uno si quelli rossi che rivedrò con me allo specchio per i prossimo giorni, ma non me ne curo, perché i brividi si irradiano dal punto in cui sei, lavori quasi metodicamente, ma con voracità allo stesso tempo, poi ti sposti dall'altro lato e continui, so che dovrei fermarti perché saranno visibili, ma non lo faccio e invece appoggio la testa all'indietro sulla parete.


    Con apparente facilità mi tiri più su in modo da trovarti davanti al reggiseno che fino a quel momento aveva resistito, ma che ora sparisce, ti ci immergi, la bocca che passa che succhia anche lì ma lasciando meno segni, è sempre sembrata assurda questa cosa eppure è così.
    Ti prendo il viso tra le mani e lo riporto su di me, stringo le gambe e mordo quelle labbra carnose e rosse. So che, come la schiena o le braccia sono così contratte, anche altro lo è, qualcosa più in basso ed a cui sono pericolosamente vicina; e so che anche tra le mie gambe il risultato è lo stesso, tutto è pronto. A. P.

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